CHI SIAMO

Il Coordinamento Genitori Democratici è un'associazione nazionale che, ispirandosi ai valori di laicità, democrazia, libertà e uguaglianza della costituzione repubblicana, promuove nella famiglia, nella scuola e nella società il pieno riconoscimento del diritto delle bambine e dei bambini, delle adolescenti e degli adolescenti ad essere considerati persona, a crescere in piena autonomia, salute, dignità e favorisce l'affermazione di una nuova cultura dell'infanzia e dell'adolescenza. Il C.G.D. promuove la cultura della pace e della non violenza e opera per fini di solidarietà e di promozione culturale, sociale e umana nella consapevolezza che i problemi dell'infanzia e dell'adolescenza possono essere risolti solo nella prospettiva di un diverso rapporto tra il nord e il sud del mondo, di un comune impegno per la difesa della natura e dell'ambiente, del rispetto e della valorizzazione delle diversità etniche, culturali e religiose, del pieno riconoscimento dei diritti dei deboli e degli svantaggiati.

giovedì 24 settembre 2009

COSA ABBIAMO TROVATO A SCUOLA IL 14 SETTEMBRE

Il tanto temuto giorno è alla fine arrivato.
Il 14 settembre i nostri figli sono tornati a scuola.
Cosa hanno trovato??
Tanti amici sorridenti .....
Le stesse strutture, dipinte di fresco grazie al lavoro estivo dei collaboratori scolastici, evidentemente non così fannulloni....
aule piccole al limite della sicurezza...
insegnanti pronti ad iniziare un anno sicuramente non facile...

Alla primaria il tempo pieno ha retto abbastanza bene il colpo anche se delle compresenze non vi è più traccia, alcune ore insieme sono state salvate da difficilissimi incastri di orari (penso che il dirigente scolastico ormai è principalmente un esperto di logistica) ma spesso non sono le stesse insegnanti a trovarsi insieme ma diverse ed estranee al percorso didattico della classe
e il POF??
Delle tante belle parole fatte ai genitori a gennaio dell'anno scorso poco è rimasto, ad oggi non si sa nulla di certo, le attività aggiuntive si faranno se gratuite o forse se arriverà qualche finanziamento, certo è che la SCUOLA E' SEMPRE PIU' POVERA
e ciò non dovuto alla recessione mondiale ma alle scelte scellerate fatte da questo governo...

Peggio è andata al tempo normale: La quasi totalità dei genitori delle nuove classi ha scelto il modello a 30 ore ma per avere ciò si sono trovati con 5 insegnati che si alternano, non mi sembra un gran miglioramento!!!

Alle medie inferiori l'orario è cambiato, anche lì addio allle compresenze, addio ai laboratori espressivi, ci sono ore di 50 minuti(???) e classi di 32 alunni

Poveri i nostri figli

PERCHE' NON IMITIAMO IL GIAPPONE??

Roma , 24/09/2009
Scuola, perchè non imitiamo il Giappone
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di Pietro Greco - L'Unità


L'Unità - giovedì 24 settembre 2009 - pag. 15

Ricerca, l'esempio che viene dall'Asia

Scuola, perchè non imitiamo il Giappone

di Pietro Greco

Tagli per 8 miliardi euro, per 132.000 posti di lavoro tra docenti e non docenti, per un numero indefinito di classi e, persino, di interi plessi in piccoli paesi. Ha ragione Dario Franceschini: quello avviato da Mariastella Gelmini non è un piano di riforma della scuola, è un tentativo di suicidio del paese. Un tentativo di suicidio lucido, organico, determinato. Che si accompagna a tagli altrettanto imponenti per l’università (1,5 miliardi di euro nei prossimi anni) e a una forte erosione degli investimenti in ricerca scientifica e sviluppo tecnologico.

L’obiettivo sembra chiaro: l’Italia affronta la crisi economica congiunturale con una scelta strategica di lungo periodo: rinuncia, senza combattere, a entrare nella società e nell’economia della conoscenza. Rinuncia al futuro, appunto.
Una strategia che è in netto contrasto con quella di altri paesi. Perché tutti gli altri paesi non nutrono dubbi. Tutti gli altri paesi stanno affrontando la crisi non tagliando, ma incrementando fortemente gli investimenti pubblici in educazione e ricerca. La Svezia – il paese al mondo che investe di più nel «pacchetto conoscenza» – spenderà nei prossimi anni 1,5 miliardi di euro in più nell’università. Nuove risorse per l’alta educazione e la ricerca sono state decise da governi di destra e di sinistra in Danimarca, in Francia, in Spagna.

Gli Stati Uniti di Obama hanno deciso di investire 80 miliardi di dollari nei prossimi due anni per la scuola pubblica (e 20 miliardi di dollari in più per la ricerca pubblica). Ma è dal Giappone che viene l’indicazione più forte. Una indicazione programmatica cui dovrebbe prestare grande attenzione la sinistra di tutto il mondo, Italia compresa. Nei progetti di Yukio Hatoyama, primo ministro designato, e del partito democratico che ha vinto le elezioni nell’arcipelago nipponico la scuola è una priorità strategica.

Il governo di Tokio dovrà tagliare le spese e Yukio Hatoyama ne è consapevole. Ma pur nelle ristrettezze di bilancio il leader del centrosinistra ha annunciato che aumenterà le risorse pubbliche per la scuola, conferendo l’equivalente di 2.400 euro ogni anno alla famiglia di ogni studente per l’intero corso di studi, dalle elementari alle superiori. È un progetto concreto di rilancio del welfare state che in più contiene unmessaggio preciso per i ragazzi e i giovani giapponesi: istruitevi, perché il vostro futuro individuale e il futuro dell’intero paese è nella conoscenza.

Perché in Italia il centrosinistra non oppone ai tagli di Mariastella Gelmini e di Giulio Tremonti una proposta analoga, magari meno economicamente sostanziosa, ma altrettanto semplice e chiara: 1.000 euro ogni anno alla famiglia di ogni studente per l’intero corso di studi, dalle elementari al diploma di maturità

giovedì 10 settembre 2009

LA SCUOLA PRIMARIA DELLA GELMINI, ANNO 1°
I nostri figli costano troppo
MENO SCUOLA PER TUTTI E PER TUTTE!

TAGLIO DEGLI ORGANICI E “MAESTRO UNICO”
Hanno ridotto il numero dei docenti: 16 000 in meno in tutta Italia, 45 solo nella nostra provincia. La riduzione proseguirà inesorabile nei prossimi due anni fino ad ottenere i 30.000 tagli previsti. Anche gli specialisti di inglese sono destinati a sparire: ogni maestra/o dovrà insegnare inglese dopo un corso di 200 ore. Anche il personale ATA è stato fortemente ridotto: i tagli a livello nazionale sono stati 15.000 mentre 30.000 sono quelli previsti per i prossimi due anni. Per l'anno che inizia oggi non sempre viene rispettata la regola di un docente di sostegno ogni 2 alunni diversamente abili e di un docente per ogni alunno gravemente disabile.
Obiettivo primario del ministro: imporre il maestro unico per ottenere il risparmio previsto dalla legge finanziaria (8 miliardi di Euro in 3 anni; per intenderci esattamente la metà di quanto ci costeranno i 131 cacciabombardieri JSF acquistati dal nostro paese).
Ma è possibile ritornare oggi alla formula del maestro “tuttologo” di cinquant’anni fa? Le mobilitazioni di genitori e insegnanti hanno sostanzialmente bocciato il modello del maestro unico (meno del 3% di richieste in tutta Italia) e anzi è aumentata
la richiesta di Tempo Pieno.
MENO TEMPO SCUOLA, MENO SOSTEGNO E ZERO COMPRESENZE
Prosegue inesorabile anche la riduzione del tempo scuola e del sostegno ai bambini e alle bambine con disabilità. Nella maggior parte delle classi il Tempo Pieno viene privato delle ore di compresenza, che saranno destinate a coprire i tagli e le supplenze. Togliere le compresenze vuol dire impedire laboratori (ad esempio quelli di informatica, impossibili da gestire da una sola maestra con 27 bambine/i), uscite (per legge 1 adulto ogni 15 bambini) e attività di recupero! In molte scuole è ormai impossibile attuare anche i modelli orari di 30 e 33 ore (ex modulo), quelli più diffusi al di fuori delle grandi città.
Il Tempo Pieno non è una formula oraria, è un modello didattico-pedagogico!
Se la scuola riduce l’orario settimanale dovrà per forza insegnare di meno.
Lo scorso anno 230.000 genitori hanno firmato domande di iscrizione “integrative” in cui hanno richiesto le 40 ore, il doppio organico e 4 ore di compresenza. Queste domande sono state consegnate al Ministero.
AFFOLLAMENTO
Per “risparmiare” oltre 4800 insegnanti in tre anni, dal prossimo anno si potrà arrivare a 27 alunni per classe.
Sarà sempre più difficile realizzare interventi adeguati su tutti gli alunni e
ampliare l’offerta formativa.
TAGLI AI BILANCI DELLE SCUOLE
Lo scorso anno le scuole non hanno ricevuto il contributo dallo Stato per pagare le spese di ordinaria gestione. Materiale di cancelleria, fotocopie, spese telefoniche, materiale di pulizia ecc. spesso sono stati finanziati dai contributi “volontari” (sic!) dei genitori. Tutte le scuole hanno bilanci drammaticamente in rosso e vantano crediti nei confronti dello Stato.
I fondi per le supplenze sono stati tagliati di oltre il 50%. I/le maestri/e assenti per malattia non verranno sostituite. Ciò compromette gravemente il normale svolgimento dell’attività didattica e lede il diritto allo studio dei bambini e delle bambine.
Quanti soldi ci chiederanno ancora per supplire alle carenze del Ministero?

LA SCUOLA DELLA GELMINI È PENSATA PER RISPARMIARE:
GENERERÀ MENO CULTURA E MENO SAPERI.
MA SI PUÒ RISPARMIARE SUL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI E DEL NOSTRO PAESE?

NOI NON CI STIAMO!


TENETEVI INFORMATI, TENIAMOCI IN CONTATTO!

COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI