CHI SIAMO

Il Coordinamento Genitori Democratici è un'associazione nazionale che, ispirandosi ai valori di laicità, democrazia, libertà e uguaglianza della costituzione repubblicana, promuove nella famiglia, nella scuola e nella società il pieno riconoscimento del diritto delle bambine e dei bambini, delle adolescenti e degli adolescenti ad essere considerati persona, a crescere in piena autonomia, salute, dignità e favorisce l'affermazione di una nuova cultura dell'infanzia e dell'adolescenza. Il C.G.D. promuove la cultura della pace e della non violenza e opera per fini di solidarietà e di promozione culturale, sociale e umana nella consapevolezza che i problemi dell'infanzia e dell'adolescenza possono essere risolti solo nella prospettiva di un diverso rapporto tra il nord e il sud del mondo, di un comune impegno per la difesa della natura e dell'ambiente, del rispetto e della valorizzazione delle diversità etniche, culturali e religiose, del pieno riconoscimento dei diritti dei deboli e degli svantaggiati.

sabato 28 marzo 2009

Autonomia risorse e qualità: la SCUOLA di cui il paese ha bisogno

L’impegno del CGD e del Movimento per l’infanzia negli ultimi 6 mesi è stato prevalentemente rivolto ad una formazione dei cittadini e dei genitori su quelle che sarebbero state le conseguenze della legge Gelmini sulla scuola, sui nostri figli e di conseguenza sulle famiglie.
Ci siamo impegnati in manifestazioni, assemblee, raccolta di firme, campagne iscrizioni e abbiamo richiesto ed ottenuto, insieme ad altre associazioni, un Consiglio Comunale aperto sull’argomento.
Una mobilitazione che ha visto fianco a fianco insegnanti-genitori-studenti-dirigenti scolastici-sindacati-amministratori locali.
L’atteggiamento di rifiuto del dialogo e del confronto da parte del governo, ci ha obbligato a difendere la scuola “in blocco”, anche se siamo consapevoli che molti sono gli aspetti su cui potrebbe essere migliorata, nella consapevolezza che la scuola che si sta delineando, un provvedimento dopo l’altro, è di gran lunga peggiore di quella attuale.
Nonostante ciò questa è stata una mobilitazione per la qualità della scuola, sostenuta da quella che potremmo chiamare la scuola “invisibile” insegnanti seri e preparati, genitori attenti e disponibili, ragazzi che chiedono una scuola migliore per poter studiare meglio.

Il 28 febbraio si sono chiuse le iscrizioni, i genitori hanno fatto le loro scelte: oltre il 90% ha richiesto le 30 ore settimanali e il tempo pieno ma oggi che l’organico di diritto va a confermare le decisioni già prese dal governo ed esplicitate nei regolamenti attuativi, ci troviamo di fronte a 37000 cattedre in meno per il prossimo anno in tutta Italia e a Luglio con gli organici di fatto si prevedono ulteriori 5000 tagli; l’Umbria per ora vedrà diminuire 510 posti di lavoro nella scuola. Questi dati vanno a confermare quanto sostenuto fino ad oggi:
che la riforma è solo una manovra economica
che la possibilità di scelta data ai genitori era solo un modo ingannevole per prendere tempo nel momento in cui la protesta dei genitori, degli insegnanti, dei sindacati si era fatta pressante.

A questo punto abbiamo due possibilità: o accettare passivamente le imposizioni del governo o portare avanti ad oltranza una campagna in difesa delle scelte fatte dai genitori partendo da una nuova raccolta di firme che sarà effettuata nelle scuole con l’aiuto di quanti vorranno aderire (scuole, sindacati, associazioni…) dove:

Þ Ribadiremo le nostre scelte di tempo lungo e di qualità,
Þ Chiederemo trasparenza sui criteri usati nell’assegnazione degli organici affinché non ci siano scuole di seria A e serie B.
Þ Chiederemo che vengano rispettate dal governo le autonomie scolastiche dando alle scuole le necessarie risorse per permettere l’attuazione dei piani d’offerta formativa.

Come genitori dobbiamo richiedere con forza che le associazioni professionali di dirigenti ed insegnati trovino il modo di individuare alcune linee, minime ma comuni, su cui lavorare, per garantire un’offerta il più possibile uniforme e di qualità su uno stesso territorio, come già avviene in molte nostre scuole che stanno lavorando in rete.
Sosteniamo inoltre la necessità che Enti locali e regionali debbano intervenire affinché le scelte dei genitori non vengano disattese e in un momento in cui poco si parla della conciliazione dei tempi e che soprattutto le donne, con faticosi equilibrismi cercano di conservare quel lavoro che sta diventando sempre più precario, crediamo che sia necessario trovare delle soluzioni condivise per sostenere concretamente le famiglie.
Come: l’offerta di moduli orari flessibili nella scuola materna pubblica che prevedano anche un prolungamento delle attività pomeridiane, l’accesso ai servizi mensa per gli alunni iscritti alla scuola primaria che frequenteranno il modulo a 27/30 ore, l’istituzione di un albo di baby sitters qualificate che possano essere facilmente contattate anche attraverso il Centro famiglia Mosaico.

La scuola italiana non è ancora riuscita nel suo compito di emancipare tutti i propri allievi dalle situazioni socio economiche di partenza, tutte le ricerche più recenti confermano che frequentano con successo l’università i ragazzi che provengono dal liceo i quali sono figli di genitori con un’alta scolarità. La scuola ha bisogno di cambiare.

Sarebbe bello pensare ad una scuola che cambia, che si aggiorna:

Perché è giusto che lo faccia, il mondo evolve, la scuola non può fermarsi.
Perché si interroga, si mette in discussione, sperimenta, si confronta, cerca soluzioni nuove
Invece siamo di fronte ad una scuola che CAMBIA PER DECRETO, PERCHE’ DEVE COSTARE DI MENO, CAMBIA PERCHE’ LO DICONO I SONDAGGI………….
una scuola che vuole sembrare più seria, più severa e sarà invece solo una scuola più selettiva e più ingiusta..
e non è finita qui in quanto siamo ancora più preoccupati per il disegno Aprea, in discussione nelle varie commissioni in questi giorni, che sotto la cifra della libertà di scelta delle famiglie, destruttura la scuola della Costituzione e delle Repubblica che ha l’obbligo di istituire scuole di ogni ordine e grado sul territorio.

La scuola che si va delineando è una scuola più povera, più rigida, delegittimata e quindi più fragile.
Ma come si coniugherà questo con la crisi che il nostro paese ha appena iniziato ad affrontare? Da una parte situazioni di incertezza, povertà economica con tutto ciò che ne consegue, dall’altra una scuola trincerata dietro i voti numerici, il maestro unico……

Sono altre le risposte che meritano i bambini e i ragazzi di oggi e di domani; risposte fatte di cultura, di senso, di futuro.
Il mondo della scuola ha davanti una scommessa grande dalla quale dipende il futuro del nostro paese.

Come genitori non possiamo non fare la nostra parte.

Questa situazione motiva una volta di più la presenza dei “genitori democratici” all’interno della scuola, a sostenere che la scuola deve essere di qualità per tutti, indipendentemente dalla famiglia e dalla regione in cui si è nati.