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Il Coordinamento Genitori Democratici è un'associazione nazionale che, ispirandosi ai valori di laicità, democrazia, libertà e uguaglianza della costituzione repubblicana, promuove nella famiglia, nella scuola e nella società il pieno riconoscimento del diritto delle bambine e dei bambini, delle adolescenti e degli adolescenti ad essere considerati persona, a crescere in piena autonomia, salute, dignità e favorisce l'affermazione di una nuova cultura dell'infanzia e dell'adolescenza. Il C.G.D. promuove la cultura della pace e della non violenza e opera per fini di solidarietà e di promozione culturale, sociale e umana nella consapevolezza che i problemi dell'infanzia e dell'adolescenza possono essere risolti solo nella prospettiva di un diverso rapporto tra il nord e il sud del mondo, di un comune impegno per la difesa della natura e dell'ambiente, del rispetto e della valorizzazione delle diversità etniche, culturali e religiose, del pieno riconoscimento dei diritti dei deboli e degli svantaggiati.

martedì 16 novembre 2010

Ma ai nostri bambini chi ci pensa....( da Rete scuole)

di SARA ANTENUCCI


Buongiorno,

sono una mamma di un bimbo che frequenta la scuola statale dell’infanzia di via salici 4, quartiere olmi.

Delusa dal cambiamento avvenuto nella sezione di mio figlio che a settembre ha iniziato il suo secondo anno di scuola non ritrovando le sue due insegnanti di riferimento, una è andata in pensione e l’altra, signora Raffaella, è stata trasferita pur non volendolo in altra scuola, zona muggiano.

Ho visto mio figlio iniziare la scuola materna lo scorso anno, con non poche difficoltà, parlava poco e male, era un bimbo la cui energia lo portava spesso a non riuscire a concentrarsi sulle offerte proposte dall’adulto, che fossero esse di dialogo o mirate al fare..devo ringraziare la scuola se lo scorso anno lui è tanto cresciuto sotto molti punti di vista ed io con lui.. devo ringraziare la sua insegnante per il profondo senso di accoglienza che ha saputo trasmettere, per aver reso le giornate di mio figlio a scuola un piacere, per avermi sempre fatto andare a lavoro serena..

A settembre però la sua insegnante, quella che avrebbe dovuto essere lì ad aspettarlo non c’era, cosa sinceramente scoraggiante per un genitore.

E’ vero, ha ritrovato gli amici, gli spazi, ma la continuità educativa di chi ci ha messo il cuore nel fare il proprio lavoro..che ruolo gioca? Davvero niente?

Lo so, i bambini si adattano a tutto..ci dicono.. Ma anche io sono insegnante di scuola materna e vedo bambini capaci di adattarsi ad ogni situazione, ad un occhio attento però non sfugge che ogni cambiamento imposto ad un bambino e che non sia pensato per farlo crescere ha un costo e un prezzo da pagare per i nostri cuccioli d’ uomo.

Ora io mi domando, fino a quanto è lecito chiedere ai nostri bambini?

Fino a che punto si può approfittare della loro flessibilità?

Fino a che punto si può abusare del loro essere indifesi?

Nulla ho contro chi ha preso il posto delle sue insegnanti e questo deve essere chiaro, solo che io e mio figlio avevamo già iniziato una profonda esperienza di crescita, perché interrompere qualcosa che stava funzionando? Perché mettere i bambini davanti ad un inizio anno faticoso?

Si, è faticoso per un bambino di quattro anni (non ancora compiuti, il mio) rientrare a scuola e dover ricostruire nuove relazioni con nuovi adulti che tra l’altro non hanno il posto di ruolo e quindi potrebbero a loro volta andarsene a giugno.

E’ una richiesta eccessiva per bambini che si sono appena affacciati alla scuola..

Ma chi ha preso questa insana decisione di spostare l’unica insegnante con cui avrebbero dovuto proseguire il percorso scolastico ha consapevolezza, mi chiedo, di tutto ciò che sta comportando?

Non solo della fatica dei bambini, ma dell’ingiustizia che gli è stata fatta?

Non dovrebbero i bambini essere al centro, essere il pensiero primo di ogni scelta organizzativa e pedagogica?

La scuola non dovrebbe garantire continuità educativa?

Tutte belle parole … però con le parole non tutti si fanno prendere in giro.

Come genitori, abbiamo parlato con la preside, scritto lettere in provveditorato e mi auguro che qualcuno prenda a cuore questa situazione.

La scuola dovrebbe essere supporto, dovrebbe offrire garanzie,dovrebbe considerare i bambini...

I bambini?? Ci pensano i grandi capi delle scuole ai nostri bambini?

La risposta la abbiamo già forse..ma noi, genitori, almeno possiamo ancora parlare …

Grazie per lo spazio.

SARA ANTENUCCI

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